Shiatsu: non chiamatelo massaggio!

Lo scorso venerdì è stato il mio compleanno, un momento che non vivo proprio serenamente: l’eta che avanza mi stressa terribilmente. Per questo ho deciso di iniziare la settimana alla grande accettando l’invito a provare un trattamento shiatsu presso lo studio Casati con la Shiatsuka Barbara Casati.

È stata un’esperienza sorprendente e voglio condividere con voi quello che ho scoperto sullo shiatsu.

La Shiatsuka Barbara Casati

Barbara Casati è una professionista iscritta all’APOS – Albo Professionale Operatori Shiatsu, si è diplomata nel 2002 all’Accademia Italiana Shiatsu Do di Milano, specializzandosi nello stile Masunaga, e si è perfezionata in Giappone presso lo Iokai Shiatsu Center di Tokyo. Ve la presento perché, grazie alla sua esperienza (prima di aprire il suo centro a Milano ha praticato presso un Centro di Discipline Orientali di Parigi e presso uno Studio Medico Olistico di Ginevra), alle sue qualifiche e ai suoi modi gentili, trovo che sia la persona ideale per entrare in contatto con il mondo dello shiatsu. Ha risposto con pazienza a tutte le mie domande trasmettendomi con naturalezza la grande passione per il suo lavoro.

Lo shiatsu non è un massaggio

Barbara mi ha ricevuta nel suo studio, in via Pellizza da Volpedo 8 (zona Amendola, Milano), e mi ha subito messa a mio agio raccontandomi qualcosa sullo shiatsu e sulle principali finalità del trattamento.

Ad esempio, sapevate che lo shiatsu non è un semplice massaggio finalizzato ad alleviare temporaneamente dolori passeggeri? Si tratta infatti di un trattamento energetico attraverso il quale si possono trattare e curare alcune patologie come il mal di schiena (dolori cervicali e della fascia lombare), l’emicrania, l’artrosi, l’insonnia, lo stress, l’ansia e l’angoscia e anche alcune patologie gastroenteriche, ginecologiche, cardiache, urinarie e ginecologiche, nonché quelle legate alla sfera sessuale. È dunque riduttivo e scorretto parlare di massaggio shiatsu.

Ma vediamo nel dettaglio come funziona questo trattamento.

Una tipica seduta di trattamento shiatsu

Si inizia con un colloquio conoscitivo durante il quale Tori, l’operatore, pone a Uke, il ricevente, alcune domande relative al benessere fisico in generale al fine di effettuare una prima analisi energetica. Poi, Uke viene fatto sdraiare su un futon, il trattamento infatti viene svolto a terra in un’atmosfera rilassante grazie all’utilizzo di stimoli olfattivi, visivi e uditivi. A questo punto Tori, attraverso la pressione del pollice (dal Giapponese “shi” significa “dito” e “atsu” significa “pressione”) o del palmo della mano o del gomito su alcuni punti del corpo, inizia ad analizzare tutti i meridiani energetici che attraversano il corpo di Uke ed effettua così la diagnosi energetica finalizzata a individuare gli organi che non sono in equilibrio e a suggerire un percorso per andare a ripristinare questo equilibrio.

Ciascun meridiano energetico, infatti, corrisponde a un organo e ciascun organo ha una precisa funzione energetica. Ad esempio, secondo lo shiatsu, il polmone è il nostro “occhio interiore” e soffre quando il nostro rapporto con il mondo esteriore è in contrasto con quanto desideriamo, quando siamo costretti a porci verso gli altri in un modo differente da quello che vorremmo. Il cuore, invece, è la sede dello “shen”, del nostro spirito, e custodisce il percorso di vita che vorremmo seguire. Se per qualche motivo la nostra vita sta andando in una direzione opposta il meridiano che rappresenta il cuore evidenzierà un disequilibrio energetico.

In caso di disequilibrio, la shiatsuka suggerisce un ciclo di 6-10 sedute, a distanza di almeno una settimana l’una dall’altra, per andare a risolvere i problemi energetici riscontrati nella fase di analisi. Una volta finito il ciclo di trattamenti, e ristabilito l’equilibrio energetico, è consigliabile fare una seduta di mantenimento al mese perché, anche in assenza di patologie o disturbi particolari, un trattamento shiatsu regala un benessere fisico e mentale completo e restituisce energia e carica positiva, rigenerando il corpo e la mente.

Sfatiamo qualche altro falso mito…

Lo shiatsu non è doloroso. Comunemente si crede che lo shiatsu sia un trattamento doloroso ma non è vero. La pressione che Tori esercita su Uke è dinamica e proporzionale all’elasticità dei meridiani energetici: se un meridiano è rigido significa che l’organo al quale corrisponde si trova in disequilibrio e la pressione esercitata da Tori può arrivare solo a una certa profondità. Si può avvertire un leggero fastidio ma non si può parlare di un vero e proprio dolore. Questo “dolore buono” svanisce subito dopo per lasciare spazio a una sensazione di benessere confortante.

Il trattamento shiatsu si riceve vestiti. Non è necessario spogliarsi, anzi, è consigliabile che Uke indossi abiti comodi (possibilmente di cotone) perché, trattandosi di un trattamento passivo, la temperatura corporea del ricevente tende a scendere e si può avvertire freddo se non si è adeguatamente coperti.

Altre informazioni utili

Ciascuna seduta dura circa 45 minuti, tranne la prima che può durare fino a un’ora e mezza.

Infine, vi sbagliate se pensate che sia un trattamento molto costoso: il prezzo di una seduta è paragonabile a quella di una pulizia del viso.

Per maggiori informazioni potete contattare lo Studio per trattamenti shiatsu a Milano di Barbara Casati:

  • sito internet: www.shiatsuamilano.it
  • e-mail: info@shiatsuamilano.it
  • infoline: +39 340 0501203

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SHIATSU A MILANO

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Angela Belcastro

Angela Belcastro

Founder a Soapmotion.com
Digital Marketing Specialist per lavoro e appassionata di cinema, cucina, moda, prodotti di bellezza, nuove tecnologie, viaggi e e-commerce. Ho fondato Soapmotion.com nel 2010 per raccontare le mie passioni e condividere quelle piccole "scoperte" che rendono straordinario il mio quotidiano. Il mio motto? "La vita è una bolla di sapone e io ci pattino sopra".